[b]I riti pasquali a Palese: una tradizione “giovane ma storica”[/b] Nonostante si tratti di un borgo piuttosto “giovane” (il 4 Maggio 1811 fu riconosciuto quale “Villaggio Riunito della Marina di Modugno”), Palese può vantare una serie di tradizioni molto consolidate e sentite dai cittadini, certamente frutto della forte influenza modugnese e, in buona misura, anche bitontina. Assieme alla Festa Patronale dedicata all’Arcangelo Michele (Patrono di Palese), i riti pasquali costituiscono una serie di eventi importantissimi per il territorio. È la Processione dedicata a Maria SS. Addolorata a dare ufficialmente il via alla Settimana Santa palesina. Una Processione che ha luogo il venerdì che precede la Domenica delle Palme e che vede un gran concorso di popolo ogni anno. L’immagine di Maria, oggetto di un culto singolare da parte dei palesini, si aggira per le strade del paese, alla ricerca di suo Figlio. La Domenica delle Palme si organizza solitamente un corteo che, richiamando la folla che accompagnò Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme, raggiunge la Parrocchia San Michele Arcangelo, la Chiesa Madre, ove viene celebrata la Santa Messa e vengono benedetti i rami d’ulivo. Nei giorni che vanno dal Lunedì al Mercoledì Santo fervono i preparativi. La sera del Giovedì Santo, a Triduo Pasquale ormai iniziato, viene celebrata la Messa in Coena Domini: si tratta della celebrazione che, insieme a quella del Mercoledì delle Ceneri, può dirsi la più affollata dell’anno. A seguire l’adorazione dinnanzi all’altare del repositorio magnificamente allestito. Sono tanti i fedeli che fanno un vero e proprio tour per “vedere i sepolcri” nelle varie chiese del paese, ritagliandosi qualche attimo per pregare di fronte a Cristo Eucaristia. La Chiesa rimane aperta tutta la notte per permettere a chiunque di pregare con tranquillità ed intimità. Il Venerdì Santo è senza dubbio il fulcro della Settimana Santa: i preparativi hanno inizio già dalle primissime ore del giorno. I Misteri vengono prelevati dai luoghi ove sono conservati solitamente ed adornati con le consuete composizioni floreali; nel frattempo i Portatori si organizzano, si predispone la chiusura del traffico, si prepara la Liturgia in chiesa… Una vera e propria macchina organizzativa che viene messa in moto e che coinvolge intere famiglie e gruppi di amici. Questo perché ben 18 dei 20 Misteri sono di proprietà di famiglie palesine le quali, assieme ai soci, provvedono alla conservazione (spesso nelle loro case), alla cura, all’allestimento ed al trasporto dei simulacri. Una caratteristica che va ad accentuare quel senso di comunità: ciascuno si sente coinvolto e sceglie, a modo suo, di offrire il proprio contributo. Al termine della Liturgia della Passione, la Processione ha inizio. I Misteri di proprietà della Parrocchia, l’effige di Maria SS. Addolorata e la reliquia del Legno Santo (curata dai giovani della comunità), escono solennemente dal portone della Parrocchia. L’effige di Maria “incontra” l’immagine del Gesù Morto (“La culla”): un momento estremamente commovente, reso ancor più coinvolgente e profondo dalle marce funebri eseguite dal complesso bandistico locale. Subito dopo “l’incontro”, il corteo si avvia, snodandosi per le vie del paese. Trattasi di una Processione piuttosto lunga della durata di 6 ore circa. Un secondo momento particolare ha luogo quasi alla fine del lungo corteo. Attorno alla mezzanotte, i Misteri raggiungono Piazza Capitaneo e lì si fermano. L’illuminazione pubblica viene spenta: l’unica fonte di luce è quella delle lampade dei simulacri. In questa atmosfera suggestiva, il Parroco benedice la folla presente con la reliquia del Legno Santo. Il cammino riprende per terminare, poco dopo, sul sagrato. Caratteristico è il “fuggi fuggi” successivo: quei Misteri che fino a poco prima erano stati trasportati solennemente vengono caricati sui carrelli e frettolosamente riportati nei luoghi abituali. Il Legno Santo e Maria SS. Addolorata fanno il loro rientro in chiesa. La giornata del Sabato Santo è tutta incentrata sulla preparazione della Veglia Pasquale. Anche in questo caso si parla di una celebrazione a cui moltissime persone prendono parte, nonostante la tarda ora e la stanchezza accumulata nei giorni precedenti. La Domenica di Pasqua, giorno della Resurrezione, si caratterizza per un’altra piccola Processione che precede la celebrazione delle 9.30: l’effige del Gesù Risorto, trasportata a spalla dai piccoli Ministranti, muove dalla caratteristica Cappella di San Giuseppe e, percorrendo il corso principale, raggiunge la chiesa ove poi viene intronizzata. A partire da questo momento la Pasqua di Resurrezione palesina può dirsi compiuta.