GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI
La Confraternita San Giuseppe organizza, da secoli, le processioni penitenziali del Venerdì Santo, ossia quella di Maria SS.ma Addolorata e quella dei Misteri (quest’ultima, secondo fonti storiche, si svolge dalla metà del seicento), mentre la processione penitenziale della Pietà, che si svolge il Sabato Santo, è organizzata dall’Arciconfraternita Santa Maria Greca.
Le due confraternite condividono tutta l’organizzazione delle processioni della Settimana Santa e numerose sono le iniziative poste in essere.
Innanzitutto, ogni anno vengono realizzate due distinte locandine, una per le processioni del Venerdì Santo e l’altra per quella del Sabato Santo, e dei pieghevoli informativi contenenti i percorsi di tutte e tre le processioni che vengono distribuiti in tutti gli esercizi commerciali, uffici pubblici, sedi di Confraternite ed Associazioni Cattoliche e in tutte le Parrocchie e Rettorie della città.
Nel week-end della Domenica delle palme, le due confraternite affiggono, nelle strade e nei condomini interessati dal passaggio delle processioni, degli avvisi sui quali è indicato l’orario di passaggio della relativa processione.
Per quanto riguarda la stesura dei percorsi delle processioni dell’Addolorata e della Pietà, ogni anno la Confraternita San Giuseppe e quella di Santa Maria Greca creano due distinti percorsi alternativi e complementari tra loro, in modo da coinvolgere tutti i quartieri parrocchiali della città.
Il percorso della processione dei Misteri, che viene redatto invece dalla sola Confraternita San Giuseppe, cambia ogni due anni ed attraversa, in ciascun biennio, le strade di un quartiere parrocchiale.
In preparazione ai riti della Settimana Santa, la Confraternita San Giuseppe, unitamente alla comunità parrocchiale ed ai fedeli, vive il settenario di preghiera in onore dell’Addolorata, che inizia il secondo venerdì precedente al Venerdì Santo, durante il quale viene recitato il Rosario meditato dei sette dolori di Maria seguito dalla celebrazione eucaristica.
In occasione del settenario di preghiera la statua dell’Addolorata viene esposta in Parrocchia alla venerazione dei fedeli e, qualche giorno prima del suo inizio, si effettua il “cambio del vestito”. La statua dell’Addolorata, infatti, è un manichino ligneo risalente alla seconda metà del 1800 (sulla base della statua è incisa la data 1880), pertanto, ogni anno, prima dell’inizio del settenario, secondo un rito ormai secolare, alcune perpetue della Parrocchia San Giuseppe sostituiscono il vestito denominato “a festa” con quello c.d. “a lutto” che sarà indossato fino al Sabato Santo. Entrambi i vestiti sono di colore nero, l’unica differenza è quella che l’abito “a festa” contiene dei ricami dorati e delle perle, mentre quello “a lutto” è completamente nero.
Infine, per quanto riguarda prettamente l’organizzazione delle processioni, vi è da dire che, a partire dal 2009, il Consiglio di amministrazione della Confraternita San Giuseppe, con approvazione della Curia Arcivescovile, ha costituito la figura del “devoto-portatore”.
Il “devoto-portatore” è il laico che, animato da spirito di devozione verso la Vergine Addolorata, pur non essendo confratello, chiede di poter partecipare alle due processioni penitenziali del Venerdì Santo e di portare a spalla la statua dell’Addolorata.
Per l’occasione, la confraternita concede loro in comodato gratuito la divisa che è così composta: camice bianco, cingolo azzurro, buffa bianca, fiocco nero e guanti neri.
Quindi, a differenza dei confratelli, i “devoti-portatori” non indossano la tracolla, segno distintivo del confratello.
VENERDI’ SANTO
PROCESSIONE DI MARIA SS.MA ADDOLORATA (mattina)
Prima dell’uscita della processione dell’Addolorata, la Confraternita San Giuseppe vive un momento di preghiera riservato esclusivamente ai confratelli e ai devoti-portatori che si apprestano a partecipare alla processione.
Il momento di preghiera è presieduto dal Parroco e si svolge nella Parrocchia San Giuseppe intorno alla statua dell’Addolorata. Durante il momento di preghiera la Chiesa rimane completamente al buio e le uniche fioche luci sono date dai faretti che illuminano la statua dell’Addolorata e dalle candele accese che vengono distribuite ad ogni confratello e devoto-portatore.
Dall’esterno, sul piazzale antistante, partecipano al momento di preghiera anche migliaia di fedeli che attendono l’uscita della processione per poi seguirla per tutta la durata del percorso.
Il primo tratto, fin quando non ha inizio l’alba, si svolge completamente al buio con le strade illuminate solamente dalle candele accese portate dai confratelli e dai devoti-portatori.
Nel tratto iniziale e finale della processione tutti i confratelli e devoti-portatori si coprono il volto con la buffa in segno di penitenza, durante il resto del percorso, invece, solo chi porta a spalla la statua dell’Addolorata.
Negli ultimi anni si è diffusa l’usanza di vivere un breve momento di preghiera al passaggio della processione dell’Addolorata dinanzi ad alcune delle parrocchie della città. Tale momento è organizzato dal Parroco della parrocchia interessata ed è animato dalla rispettiva comunità parrocchiale.
Appuntamento ormai consolidato nel tempo è il momento di preghiera che, alle ore 10:00 circa, si svolge dinanzi alla Casa di Riposo “Dono di Speranza”, ubicata nel quartiere parrocchiale di San Giuseppe, con gli anziani e gli ammalati ivi ricoverati.
L’usanza storica del popolo coratino è quella di esporre al balcone delle proprie abitazioni, durante il passaggio della processione, un drappo bianco con fiocco nero in segno di lutto e dei ceri accesi. Inoltre, davanti ai portoni condominiali e alle abitazioni poste a piano terra vengono allestiti anche dei piccoli altarini.
PROCESSIONE DEI MISTERI (pomeriggio e sera)
La statua lignea di San Pietro, la seconda in ordine di uscita, è caratterizzata dal gallo presente al lato della statua che è un gallo vero imbalsamato.
Dopo l’uscita delle prime sette statue, esce l’Addolorata che sosta sul lato del sagrato ed attende l’uscita della statua seicentesca in legno di tiglio policromo di Gesù morto per poi incolonnarsi, in processione, dietro di essa.
Si vive una situazione molto suggestiva che si svolge senza il suono delle marce funebri, in un clima di massimo silenzio e compostezza con il solo rullo ad intermittenza del tamburo ed è vissuto da migliaia di fedeli che riempiono il piazzale antistante la Parrocchia.
Nel tratto iniziale e finale della processione tutti i confratelli e devoti-portatori della Confraternita San Giuseppe si coprono il volto con la buffa in segno di penitenza mentre, nel resto del tragitto, solo chi porta la statua di Gesù morto e dell’Addolorata.
Negli ultimi anni, in maniera del tutto casuale, si è diffusa una nuova tradizione, ossia quella di portare a spalla in processione una croce dinanzi alla statua lignea di Gesù caricato della croce.
Tutto ha avuto inizio durante la processione dei Misteri del 2013 quando, ad un certo punto del percorso, si ruppe il perno che manteneva fissa la croce sulla statua di Gesù, facendola così cadere.
Non potendola, in quel momento, fissare nuovamente sulla statua, i confratelli della Confraternita SS.mo Rosario, addetti al trasporto della predetta statua, si offrirono di portarla a turno sulle loro spalle per tutta la durata della processione sino al rientro in Parrocchia.
Così, dal 2014, la statua è stata dotata di una nuova croce, mentre quella che sino all’anno prima era fissata sulla statua viene ora portata in processione a spalla, ed a turno, dai confratelli del SS.mo Rosario.
I confratelli delle altre confraternite dall’uscita sino al rientro della processione, nel momento in cui portano a spalla le statue dei Misteri si coprono il viso con la buffa in segno di penitenza.
Dal 2019, alla processione dei Misteri partecipa anche la Confraternita SS.mo Sacramento che, sino a quel momento, era l’unica confraternita cittadina che mai, in precedenza, vi aveva partecipato.
A partire dalle ore 21:15 circa, ha inizio il caratteristico percorso “a luci spente” nelle vie del centro storico che, per l’occasione, sono illuminate solo dalla luce fioca dei lumini posizionati su tutti i balconi e cornicioni e dalla luce delle candele che vengono portate in processione da tutti i confratelli e dai devoti-portatori dall’ingresso nel centro storico fino al rientro in Parrocchia.
Durante il percorso “a luci spente” tutti i confratelli, e quindi non solo quelli addetti al trasporto delle statue, si coprono il viso con la buffa in segno di penitenza.
Alle ore 22:00 la processione giunge in Piazza Sedile dove ha luogo la Via Crucis Cittadina, presieduta dal Coordinatore zonale di clero ed animata da tutte le comunità parrocchiali. Ogni anno, a ciascuna di esse viene assegnata una statua dei Misteri e, all’arrivo in piazza della processione, per ogni statua viene letto un passo attinente del vangelo ed un testo di riflessione.
Da lì, poi, continuando il percorso a luci spente, la processione si dirige verso la Parrocchia di San Giuseppe per il rientro che avviene solitamente alle ore 23:00 circa.
Caratteristico è anche l’ultimo tratto della processione dei Misteri, con la statua dell’Addolorata che viene portata in processione dai parroci della città.
Anche il rientro di Gesù morto avviene, come per l’uscita, nel massimo silenzio e col solo rullo ad intermittenza del tamburo, senza il suono delle marcie funebri.
SABATO SANTO
PROCESSIONE DI MARIA SS.MA DELLA PIETA’ (mattino)
Anche la processione della Pietà viene accolta nei vari quartieri con un drappo bianco e fiocco nero come segno di letto esposto ai balconi delle abitazioni, con dei ceri e dei piccoli altarini.
Negli ultimi anni, anche per la processione della Pietà si è diffusa l’usanza di vivere un breve momento di preghiera al suo passaggio dinanzi ad alcune delle Parrocchie della città.
I confratelli che portano a spalla la statua della Pietà si coprono il volto con la buffa per tutta la durata della processione, invece tutti gli altri confratelli si coprono il volto solo al momento dell’uscita e del rientro della processione.
Poco prima del rientro in Chiesa, la processione della Pietà attraversa Via Luisa Piccarreta, strada limitrofa alla Parrocchia Santa Maria Greca, laddove la statua sosta, per diversi minuti, dinanzi all’Associazione della Serva di Dio Luisa Piccarreta (che ha sede nella casa in cui ha vissuto per gran parte della sua vita terrena Luisa Piccarreta) per un momento di preghiera molto sentito e partecipato da tutta la cittadinanza.