La processione muove dalla Chiesa di San Domenico nelle ore pomeridiane del Venerdì di Passione e viene curata dalla Confraternita della Purificazione Addolorata (facente capo alla stessa Chiesa di San Domenico). La statua raffigura la Madonna avvolta negli abiti del lutto, sofferente ai piedi della croce.
Il gruppo statuario degli Otto Santi, costituito da Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo (entrambi reggono i lembi del sudario dove è riposto il corpo di Gesù), affiancati da San Giovanni, la Madonna, la Maddalena e le altre due pie donne, fu realizzato agli inizi del secolo scorso da un cartapestaio leccese. La processione muove dalla Chiesa di San Rocco alle 2,00 (fino alle 9,00) del Giovedì Santo ed è molto suggestiva soprattutto nelle ore notturne. È curata dalla omonima Confraternita.
Il corteo muove dalla Chiesa del Carmine e si compone di sette gruppi statuari: Madonna Addolorata (vestita di nero e trafitta da un pugnale, portata da ben cinquanta uomini), Gesù legato alla colonna e flagellato, Cristo Portacroce seguito da numerosi devoti scalzi, Gesù Crocifisso, Gesù Morto, Legno Santo nome dato al reliquiario della Santa Croce. Sfila nelle ore pomeridiane del Venerdì Santo.
Muovendo dalla Chiesa del Purgatorio nel pomeriggio del Sabato Santo, la Confraternita di Santa Maria del Suffragio porta in processione il gruppo statuario costituito dalla Madonna recante sulle ginocchia il Cristo Morto.
A conclusione dei Riti della Settimana Santa, la mattina di Pasqua dalla Chiesa di San Domenico muove la Processione del Cristo Risorto, curata dalla Confraternita della Purificazione Addolorata e seguita da fanciulli festanti che agitano bandierine. Durante il percorso, in segno propiziatorio, viene fatta esplodere la Quarandone, un fantoccio con le sembianze di una vecchia signora vestita di nero. Appesa ai crocicchi delle strade fin dal primo giorno di Quaresima, simboleggia le penitenze quaresimali. La sua esplosione rappresenta la vittoria della vita sulla morte, delle gioie sugli stenti e i sacrifici, della primavera sul freddo inverno