San Marco in Lamis è centro montano sul Gargano (550 mt slm) ed ha circa 15.000 abitanti.
Dal 1855 appartiene alla diocesi foggiana, ma per moltissimi secoli fu “governata religiosamente” come una abazia nullius, prima con abati e poi con commendatari, che generalmente erano cardinali. Nel centro abitato ci sono 6 parrocchie e altre 5 chiese, nelle vicinanze c’è il Santuario di San Matteo e il Santuario della Madonna di Stignano.
Parte del territorio comunale è inserito nel Parco Nazionale del Gargano; c’è la presenza di molti boschi e di notevoli fenomeni carsici. La valle in cui sorge il centro abitato è stata per millenni una delle “porte” del Gargano ed è stata percorsa da milioni di pellegrini diretti alla grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo e al santuario di San Matteo; oggi ci sono anche coloro che raggiungono San Giovanni Rotondo per San Pio.
L’attività agro-silvo-pastorale e artigianale è stata il fulcro dell’economia; tra gli inizi del XX sec. e la seconda metà del secolo la città ha subìto un brusco calo della popolazione, causato dalla emigrazione degli abitanti alla ricerca di lavoro e di migliori condizioni di vita.
Tali flussi migratori dapprima erano diretti verso le Americhe e l'Australia, poi hanno interessato la Germania, la Francia, il Belgio e le grandi aree industrializzate italiane.
I santi patroni sono San Marco evangelista e la Vergine Addolorata.
Il Santuario di San Matteo è posto alle pendici del monte Celano. In origine si trattava di una chiesa e un ospizio per pellegrini.
Prima dell’anno Mille i benedettini neri costruirono un monastero con il nome di San Giovanni de Lama che divenne uno dei più importanti della Capitanata; nel 1311 il Papa affidò il monastero ai Cistercensi dell’abbazia di Santa Maria di Casanova in Abruzzo, per poi passare nelle mani di una lunga serie di abati commendatari.
Nel 1578 la struttura giuridica dell’abazia passò al paese, mentre le sacre mura andarono ai frati minori francescani. Nel XVI sec. mutò il nome in San Matteo, per la presenza di una sua reliquia. In questi ultimi secoli il santuario è sempre stato meta di pellegrinaggi. Da non trascurare la famosa biblioteca del Santuario, con migliaia di volumi, materiale archeologico e di oggettistica sacra.
Il Santuario della Madonna nella valle di Stignano è intriso di spiritualità e storia. E’ uno dei primi santuari mariani del foggiano e una delle più notevoli architetture del XVI sec. Vi sono approdati molti pellegrini e nelle vicinanze hanno vissuto per secoli molti eremiti che lo hanno abitato, passando poi ai francescani scalzi spagnoli e infine dai frati minori osservanti.
E’ stato sempre meta di fede e cultura. La Chiesa fu consacrata nel 1679 da mons. Orsini, poi divenuto Papa col nome di Benedetto XIII.
Molti sono i prodotti tipici della gastronomia locali: pane, taralli, propato, canestrello, insaccati e frutta. La produzione di latticini, vino e olio è molto ricercata dai consumatori.
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