In Grottaglie i riti della Settimana Santa conservano in buona parte i vari e suggestivi momenti dell’antica tradizione popolare. Il periodo di Quaresima che costituiva un periodo di meditazione, penitenza e conversione nell'attesa dell'evento pasquale, era vissuta in modo quasi continuo con una serie di iniziative e pie pratiche radicate e ben documentate storicamente, come il quaresimale, le processioni penitenziali e la processione generale nella domenica delle Palme. Oggi sopravvivono, carichi sempre di pathos e di suggestione, la processione della “Desolata” e i riti più importanti del triduo pasquale, cioè i cosiddetti “Sepolcri” e i “Misteri” del Giovedì e del Venerdì Santo.
Sono riti che, colpiscono e impressionano ancora per la forte carica religiosa che promanano. Le figure malinconiche e ascetiche dei "Bbubbli bbubbli" (confratelli del Carmine che in coppia, sì da comporre nel retro delle mozzette il motto "Decor Carmeli", peregrinanti girano per il paese e fanno l'adorazione al "sepolcro"), riportano la mente distratta e affannata dell'uomo d'oggi in un tempo e in un'atmosfera di soffuso misticismo e di remota spiritualità.
La cosiddetta "Processione dei Misteri", curata dalla Confraternita del Purgatorio, già nel Settecento suscitava l’emozione dei Grottagliesi e richiamava folle di fedeli dai paesi vicini. Oggi conserva un'impronta di severo e marcato misticismo. Si portano in processione le seguenti statue di cartapesta risalenti ai primi dell’Ottocento: Cristo all'orto, Cristo alla colonna, Gesù coronato di spine, Gesù sotto il peso della croce, Cristo in croce, le preziose statue lignee di Cristo nella "bara", cioè deposto e dell'Addolorata. Le statue dei "misteri", vengono portate a spalle dai confratelli del Purgatorio e da uomini vestiti di nero e sono accompagnate da donne in abito di lutto e dal coro che tra le struggenti note di antichi inni religiosi, marcatamente funerei, obbligano, anche se per pochi istanti, a meditare sul mistero della morte, preludio alla salvezza della resurrezione.
Il Giovedì Santo è dedicato all'esaltazione del¬l’Eucaristia con l'allestimento del "Sepulchrum Domini" (rimasto ancora oggi nel termine dialettale "Sìbburcu") nelle principali chiese cittadine: Chiesa Madre, Carmine, S. Francesco De Geronimo, Paolotti, Madonna delle Grazie, Rosario e S. Maria in Campitelli. Queste chiese vengono “visitate” a piedi nudi e con un caratteristico cerimoniale dai confratelli del Carmine, noti col nome di “Bbubbli Bbubbli”. Le Regole della confraternita vennero approvate da Mons. Antonio d’Aquino nel 1620. Hanno sede di fronte alla chiesa del Carmine in un elegante Oratorio che risale ai primissimi anni del Seicento e che conserva molti cimeli e testimonianze di arte e di culto.
Il Venerdì Santo corona il fervore della devozione e dei riti della Passione del Signore, con la Processione dei Misteri curata fin dai primi anni del Settecento dalla Confraternita del Purgatorio, fondata il 17 novembre 1641 da D. Federico Monaco con l’approvazione di Mons. Tommaso Caracciolo.
La più giovane delle confraternite grottagliesi ripropone ancora ogni anno una processione che conserva i tradizionali tratti di severa compostezza e di suggestiva partecipazione popolare. Ha sede nell’oratorio eretto nella piazza principale del paese, accanto alla Chiesa Matrice, e conserva gelosamente le artistiche statue che si portano in processione, insieme con i molti oggetti e simboli della Passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.
Particolarmente interessanti ed espressive sono le cinque statue in cartapesta risalenti alla prima metà del secolo XIX; più antiche e preziose le statue in legno dell’Addolorata e del Cristo Morto giacente in un’artistica urna intagliata e decorata.