L'Arciconfraternita di Maria SS.ma Addolorata, fondata per Reale Decreto il 15 maggio 1832 ed elevata al rango di Arciconfraternita il 14 maggio 1855, ospita nel sontuoso Cappellone appositamente costruito nel 1887 dal confratello Conte Onofrio Spagnoletti-Zeuli e dedicato all'Augusta Titolare la statua della Vergine dei Dolori, dono della nobile famiglia Jannuzzi, realizzata nel 1840 in legno policromo intagliato da valenti scultori napoletani e collocata nella nicchia sopra l'altare di proprietà della Arciconfraternita. La Madonna è rappresentata nel suo composto dolore, sottolineato dalle lacrime sul volto, dal fazzoletto nella mano destra e dallo stocco che trafigge il suo cuore. Il Giovedì Santo il Cappellone si arricchisce della presenza del Repositorio
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L’Arciconfraternita SS.Sacramento in Cattedrale istituita il 22 gennaio 1557 viene elevata ente morale il 5 maggio 1613. Fonti archivistiche diocesane custodiscono antiche regole della Venerabile Confraternita in data 1823. Artisticamente imponente la sua sede, pregevole cappella laterale collocata all’interno del Duomo conferiscono eleganza al presbiterio, due sacre scene pittoriche che fanno corona ad un maestoso crocifisso in legno. Al di sotto del quale si erige un pregiato blocco marmoreo policromo che incastona il tabernacolo. Con profonda spiritualità promuove il culto eucaristico, espressione della fede della Chiesa che prega per la salvezza dell'intera umanità, mai disgiunto da esemplari opere di carità. Per suo carisma partecipa alla solennità del Corpus Domini,( antica consuetudine l’investitura dei nuovi confratelli il giovedì precedente) in concomitanza con la cerimonia liturgica svolta in Vaticano. L’Arciconfraternita del SS. Sacramento in Cattedrale, in piena adesione alle iniziative programmate nel tempo liturgico quaresimale.dall’Assistente Ecclesiastico solennemente prende parte: alle Sante Quarantore, al Triduo Pasquale( il Giovedì Santo 12 neofiti confratelli partecipano al sacro rito della lavanda dei piedi compiuta dal Vescovo che presiede la S .Messa in (Coena Domini), e interviene alla processione del Venerdì Santo al seguito della Reliquia della Sacra Spina.
Della Confraternita dell’Immacolata Concezione si ha memoria dal 10 novembre 1599 come riporta un’iscrizione ubicata nel antico convento di S.M. Vetere, sua prima sede, trasferita in seguito nella collegiata della SS. Annunziata. Nel 1659, Mons. Alessandro Egizio in occasione della visita pastorale dichiara:”in cappella adest congregatio laico sub invocatione Conceptionis B.V.M…”Nella splendida cappella laterale della chiesa SS.Annunziata riccamente adorna di opere d’arte,si evince una epigrafe datata 1737 che segnala il luogo di sepoltura di fratelli e sorelle iscritti al Pio Sodalizio,in gran parte formato da vari ceti sociali come si legge nell’antico statuto. Con Regio Assenso del 1776 la confraternita rientra nelle disposizioni legislative settecentesche. Particolarmente dedita alle opere di carità sosteneva con il contributo di 30 ducati il maritaggio di una ragazza orfana, scelta mediante sorteggio( bussolata). Per tutto il 1800 l’Arciconfraternita prosegue la sua operatività come comprovano numerosi documenti (visita pastorale di Mons Bolognese 7 marzo 1823 – nomina degli amministratori 1865) finanziandosi dalle rendite dei beni confraternali, successivamente assorbiti dalla Congregazione di Carità fondata nel 1873 per sostenere la pubblica beneficenza . Ancora oggi, dopo un percorso storico di 410 anni l’Arciconfraternita prosegue le sue attività di culto, carità e manifestazione di fede. In sinergia con altre confraternite presenti in Diocesi, prende parte ai Riti Liturgici della alla Settimana Santa in completa sintonia con l’Assistente Ecclesiastico.
Presenza arricchente nella insigne diocesi. Spiritualmente diretta dal diacono M .Melillo promuove il culto a Gesù Crocifisso. Si fa portatrice di una dimensione di impegno,testimonianza concreta del Cristianesimo. Dispone di ventisei croci lignee e interviene alla processione quaresimale del Venerdì Santo. La collezione delle antiche croci realizzate da artigiani locali, in legno di quercia o castagno e, preziosamente dipinte da mani abili nel disegno sacro è composta da vari pezzi.. Portate in processione a spalla da singoli crociferi che si alternano sotto il pesante carico. Storicamente si colloca nella pietà popolare dell’ottocento
Il Crocifero custode silenzioso dell’ imponente vessillo avanza, con passo lento e rilevante sacralità. compenetrandosi nella dolorosa passione di Gesù Cristo
I testi sono approvati dai Priori delle Arciconfraternite, con il consenso degli Assistenti Spirituali.